Fascicolo 54 - I problemi della ribellione di Lucifero

   
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Il Libro di Urantia

Fascicolo 54

I problemi della ribellione di Lucifero

54:0.1 (613.1) L'UOMO evoluzionario ha difficoltà a comprendere pienamente il significato di male, errore, peccato ed iniquità ed a coglierne il senso. L’uomo è lento nel percepire che il contrasto tra perfezione ed imperfezione produce il male potenziale; che il conflitto tra verità e falsità crea l’errore fuorviante, che il dono divino della scelta per libero arbitrio porta ai regni divergenti del peccato e della rettitudine; che la ricerca persistente della divinità conduce al regno di Dio, in contrapposizione al suo rifiuto persistente che porta ai domini dell’iniquità.

54:0.2 (613.2) Gli Dei non creano il male né permettono il peccato e la ribellione. Il male potenziale è temporaneamente esistente in un universo che abbraccia differenti livelli di significati e di valori di perfezione. Il peccato è potenziale in tutti i regni in cui degli esseri imperfetti sono dotati della facoltà di scegliere tra il bene ed il male. La stessa contrastante presenza della verità e della non verità, del fatto e della falsità, costituisce la potenzialità dell’errore. La scelta deliberata del male costituisce il peccato; il rifiuto intenzionale della verità è l’errore; la ricerca persistente del peccato e dell’errore è l’iniquità.

1. Vera e falsa libertà

54:1.1 (613.3) Tra tutti gli sconcertanti problemi derivati dalla ribellione di Lucifero, nessuno ha causato più difficoltà dell’incapacità dei mortali evoluzionari immaturi di distinguere tra vera e falsa libertà.

54:1.2 (613.4) La vera libertà è la ricerca delle ere e la ricompensa del progresso evoluzionario. La falsa libertà è il sottile inganno dell’errore del tempo e del male dello spazio. La libertà duratura è fondata sulla realtà della giustizia — intelligenza, maturità, fraternità ed equità.

54:1.3 (613.5) La libertà è una tecnica autodistruttrice dell’esistenza cosmica quando la sua motivazione è priva d’intelligenza, incondizionata ed incontrollata. La vera libertà è progressivamente collegata alla realtà ed è sempre rispettosa dell’equità sociale, della giustizia cosmica, della fraternità universale e degli obblighi divini.

54:1.4 (613.6) La libertà è un suicidio quando è disgiunta dalla giustizia materiale, dall’onestà intellettuale, dalla tolleranza sociale, dal dovere morale e dai valori spirituali. La libertà è inesistente al di fuori della realtà cosmica ed ogni realtà di personalità è proporzionale alle sue relazioni con la divinità.

54:1.5 (613.7) La protervia sfrenata e l’autoespressione disordinata equivalgono all’egoismo assoluto, che è l’apice dell’empietà. La libertà dissociata dalla conquista crescente di se stessi è una finzione dell’immaginazione umana egoista. La libertà motivata dall’ego è un’illusione concettuale, un inganno crudele. La licenza celata sotto le vesti della libertà è la precorritrice di una schiavitù abbietta.

54:1.6 (614.1) La vera libertà è associata ad un sincero rispetto di sé; la falsa libertà è la compagna dell’ammirazione di sé. La vera libertà è il frutto dell’autocontrollo; la falsa libertà è la pretesa dell’autoaffermazione. L’autocontrollo porta al servizio altruista; l’autoammirazione tende allo sfruttamento degli altri per l’esaltazione egoistica di un tale individuo in errore, disposto a sacrificare un compimento retto per il possesso di un ingiusto potere sui suoi simili.

54:1.7 (614.2) Anche la saggezza è divina e sicura solo quando ha una portata cosmica e delle motivazioni spirituali.

54:1.8 (614.3) Non c’è errore più grande di quella forma di autoinganno che porta degli esseri intelligenti a bramare l’esercizio del potere su altri esseri allo scopo di privare queste persone delle loro libertà naturali. La regola d’oro dell’equità umana si erge contro tutte queste frodi, ingiustizie, egoismi ed iniquità. Soltanto una libertà vera ed autentica è compatibile con il regno dell’amore ed il ministero della misericordia.

54:1.9 (614.4) Come osa l’ostinata creatura usurpare i diritti dei suoi simili in nome della libertà personale, quando i Sovrani Supremi dell’universo si tengono in disparte con misericordioso rispetto per queste prerogative della volontà e questi potenziali della personalità! Nessun essere, nell’esercizio della sua supposta libertà personale, ha il diritto di privare un altro essere dei privilegi dell’esistenza conferiti dai Creatori e debitamente rispettati da tutti i loro associati, subordinati e leali sudditi.

54:1.10 (614.5) È possibile che l’uomo evoluzionario debba lottare per le sue libertà materiali contro dei tiranni e degli oppressori su un mondo di peccato ed iniquità o durante i tempi iniziali di una sfera primitiva in evoluzione, ma non è così sui mondi morontiali o sulle sfere spirituali. La guerra è l’eredità dell’uomo evoluzionario primitivo ma, sui mondi in cui la civiltà progredisce normalmente, il combattimento fisico come tecnica per risolvere delle contese razziali è da lungo tempo caduto in discredito.

2. Il furto della libertà

54:2.1 (614.6) Con il Figlio e nello Spirito, Dio progettò l’eterno Havona, e da allora ha sempre prevalso il modello eterno di partecipazione coordinata alla creazione — la condivisione. Questo modello di condivisione è il progetto maestro per ciascuno dei Figli e delle Figlie di Dio che vanno nello spazio per impegnarsi nel tentativo di duplicare nel tempo l’universo centrale di perfezione eterna.

54:2.2 (614.7) Ogni creatura di ciascun universo in evoluzione che aspira a fare la volontà del Padre è destinata a diventare il collaboratore nel tempo-spazio dei Creatori, nella stupenda avventura per raggiungere la perfezione esperienziale. Se ciò non fosse vero il Padre non avrebbe dotato tali creature del libero arbitrio creativo, né vi dimorerebbe entrando effettivamente in associazione con loro per mezzo del suo stesso spirito.

54:2.3 (614.8) La follia di Lucifero fu il tentativo di fare l’infattibile, di mettere in corto circuito il tempo in un universo esperienziale. Il crimine di Lucifero fu il tentativo di privare dei diritti creativi ogni personalità di Satania, di limitare indebitamente la partecipazione personale delle creature — la partecipazione volontaria — alla lunga lotta evoluzionaria per raggiungere lo status di luce e vita sia individualmente che collettivamente. Agendo così questo ex Sovrano del vostro sistema pose il proposito temporale della propria volontà direttamente contro il proposito eterno della volontà di Dio qual è rivelato nel conferimento del libero arbitrio a tutte le creature personali. La ribellione di Lucifero minacciava in tal modo la massima violazione del libero arbitrio degli ascendenti e dei servitori del sistema di Satania — una perpetua minaccia di privare ciascuno di questi esseri dell’esperienza appassionante di apportare qualcosa di personale e di unico al monumento di saggezza esperienziale in lenta costruzione che esisterà un giorno come sistema di Satania perfezionato. Così il manifesto di Lucifero, mascherato sotto le vesti della libertà, si erge nella chiara luce della ragione come una minaccia colossale di consumare il furto della libertà personale e di farlo in proporzioni che sono state raggiunte soltanto due volte in tutta la storia di Nebadon.

54:2.4 (615.1) In breve, Lucifero avrebbe voluto togliere agli uomini e agli angeli ciò che Dio aveva dato loro, cioè il divino privilegio di partecipare alla creazione dei loro stessi destini e al destino di questo sistema locale di mondi abitati.

54:2.5 (615.2) Nessun essere in tutto l’universo ha la legittima libertà di privare un altro essere della vera libertà, del diritto di amare e di essere amato, del privilegio di adorare Dio e di servire i suoi simili.

3. La dilazione della giustizia

54:3.1 (615.3) Le creature morali dotate di volontà dei mondi evoluzionari sono sempre turbate dalla questione irriflessiva del perché i Creatori infinitamente saggi permettono il male ed il peccato. Esse non riescono a comprendere che entrambi sono inevitabili se la creatura deve essere veramente libera. Il libero arbitrio dell’uomo in evoluzione o del meraviglioso angelo non è un semplice concetto filosofico, un ideale simbolico. La capacità dell’uomo di scegliere il bene o il male è una realtà universale. Questa libertà di scegliere da se stessi è un dono dei Sovrani Supremi, ed essi non permetteranno ad alcun essere o gruppo di esseri di privare una sola personalità nell’immenso universo di questa libertà divinamente conferita — e nemmeno di soddisfare tali esseri sviati ed ignoranti del godimento di questa libertà personale, così a torto denominata.

54:3.2 (615.4) Benché l’identificazione cosciente e deliberata con il male (il peccato) sia l’equivalente della non esistenza (l’annientamento), deve sempre intercorrere tra il momento di questa identificazione personale con il peccato e l’esecuzione del castigo — il risultato automatico di una siffatta accettazione intenzionale del male — un periodo sufficientemente lungo; questo periodo consentirà di formulare un giudizio adeguato di un simile status universale dell’individuo, che si dimostri interamente soddisfacente per tutte le personalità dell’universo connesse e che sia così equo e giusto da ottenere l’approvazione del peccatore stesso.

54:3.3 (615.5) Ma se questo essere dell’universo ribellatosi contro la realtà della verità e della bontà rifiuta di approvare il verdetto, e se il colpevole riconosce in cuor suo la giustezza della sua condanna ma rifiuta di confessarlo, allora l’esecuzione della sentenza deve essere rinviata secondo la discrezione degli Antichi dei Giorni. E gli Antichi dei Giorni rifiutano di annientare un essere prima che tutti i valori morali e le realtà spirituali siano estinti, sia nell’autore del male che in tutti i seguaci simpatizzanti collegati e possibili.

4. La dilazione della misericordia

54:4.1 (615.6) Un altro problema abbastanza difficile da spiegare nella costellazione di Norlatiadek concerne le ragioni per le quali è stato permesso a Lucifero, a Satana e ai prìncipi decaduti di seminare discordia così a lungo prima di essere presi, internati e giudicati.

54:4.2 (616.1) I genitori, quelli che hanno generato ed allevato dei figli, saranno maggiormente in grado di comprendere perché Micael, un Creatore-padre, può essere lento a condannare e a distruggere i propri Figli. La storia di Gesù del figliol prodigo illustra bene come un padre amorevole può attendere a lungo il pentimento di un figlio sviato.

54:4.3 (616.2) Il fatto stesso che una creatura malvagia possa effettivamente scegliere di fare il male — di commettere peccato — comprova la realtà del libero arbitrio e giustifica pienamente una lunga dilazione nell’esecuzione della giustizia, purché la misericordia protratta possa condurre al pentimento e alla riabilitazione.

54:4.4 (616.3) La maggior parte delle libertà che Lucifero cercava le aveva già; altre le avrebbe ricevute in futuro. Tutti questi doni preziosi furono perduti per dare via libera all’impazienza e per cedere al desiderio di possedere subito ciò che si desidera ardentemente e di possederlo in spregio ad ogni obbligo di rispettare i diritti e le libertà di tutti gli altri esseri che compongono l’universo degli universi. Gli obblighi etici sono innati, divini ed universali.

54:4.5 (616.4) Esistono molte ragioni per le quali i Sovrani Supremi non distrussero od internarono immediatamente i capi della ribellione di Lucifero. Ci sono senza dubbio anche altre ragioni a noi sconosciute e forse migliori. I tratti misericordiosi di questa dilazione nell’esecuzione della giustizia furono concessi personalmente da Micael di Nebadon. Se non fosse stato per l’affetto di questo Creatore-padre nei confronti dei suoi Figli sviati, la giustizia suprema del superuniverso avrebbe agito. Se un episodio come la ribellione di Lucifero fosse avvenuto in Nebadon mentre Micael era incarnato su Urantia, gli istigatori di questo male avrebbero potuto essere immediatamente e completamente annientati.

54:4.6 (616.5) La giustizia suprema può agire istantaneamente quando non è temperata dalla misericordia divina. Ma il ministero di misericordia verso i figli del tempo e dello spazio prevede sempre questa dilazione, questo intervallo di redenzione tra la semina ed il raccolto. Se il seme seminato è buono, questo intervallo permette di mettere alla prova e di rafforzare il carattere; se il seme seminato è cattivo, questa dilazione di misericordia lascia il tempo di pentirsi e di correggersi. Il ritardo nel giudizio e nell’esecuzione dei malfattori è inerente al ministero di misericordia dei sette superuniversi. Questo freno della giustizia da parte della misericordia prova che Dio è amore, e che questo Dio d’amore domina gli universi e controlla con clemenza il destino ed il giudizio di tutte le sue creature.

54:4.7 (616.6) Le dilazioni misericordiose del tempo sono accordate dal mandato del libero arbitrio dei Creatori. L’universo può trarre beneficio da questa tecnica di pazienza impiegata con peccatori ribelli. Anche se è assolutamente vero che il bene non può derivare dal male per colui che progetta e compie il male, è altrettanto vero che tutte le cose (incluso il male, potenziale o manifesto) lavorano insieme per il bene di tutti gli esseri che conoscono Dio, che amano fare la sua volontà e che stanno ascendendo al Paradiso conformemente al suo eterno piano e al suo divino proposito.

54:4.8 (616.7) Ma queste dilazioni della misericordia non sono interminabili. Nonostante la lunga dilazione (secondo il conteggio del tempo su Urantia) per giudicare la ribellione di Lucifero, noi possiamo osservare che durante il periodo in cui è stata effettuata questa rivelazione è stata tenuta su Uversa la prima udienza della causa in corso di Gabriele contro Lucifero, e che poco dopo è stato emesso il mandato degli Antichi dei Giorni che ordinava che Satana fosse da allora in poi confinato nel mondo prigione con Lucifero. Ciò pone fine alla facoltà di Satana di fare ulteriori visite a qualcuno dei mondi di Satania caduti nel peccato. La giustizia in un universo dominato dalla misericordia può essere lenta, ma è certa.

5. La saggezza della dilazione

54:5.1 (617.1) Tra le molte ragioni a me note del perché Lucifero ed i suoi alleati non furono internati o giudicati più presto, mi è permesso esporre le seguenti:

54:5.2 (617.2) 1. La misericordia esige che ogni malfattore abbia tempo sufficiente in cui esprimere un atteggiamento deliberato e pienamente scelto riguardo ai suoi cattivi pensieri ed ai suoi atti peccaminosi.

54:5.3 (617.3) 2. La giustizia suprema è dominata da un amore di Padre; perciò la giustizia non distruggerà mai ciò che la misericordia può salvare. Il tempo per accettare la salvezza è concesso ad ogni malfattore.

54:5.4 (617.4) 3. Nessun padre affettuoso è mai precipitoso nel punire un membro della sua famiglia in errore. La pazienza non può funzionare indipendentemente dal tempo.

54:5.5 (617.5) 4. Benché una cattiva azione sia sempre deleteria per una famiglia, la saggezza e l’amore esortano i figli retti a tollerare un fratello che sbaglia durante il periodo concesso dal padre affettuoso perché il peccatore possa vedere l’errore della sua condotta ed abbracciare la salvezza.

54:5.6 (617.6) 5. Indipendentemente dall’atteggiamento di Micael verso Lucifero, nonostante egli fosse il Creatore-padre di Lucifero, non era nelle competenze del Figlio Creatore esercitare un potere di giudizio sommario sul Sovrano del Sistema apostata, perché egli non aveva ancora completato la sua carriera di conferimento con la quale avrebbe conseguito la sovranità incondizionata di Nebadon.

54:5.7 (617.7) 6. Gli Antichi dei Giorni avrebbero potuto annientare immediatamente questi ribelli, ma essi giustiziano raramente un malfattore senza averlo esaurientemente ascoltato. In questo caso essi rifiutarono di contravvenire alle decisioni di Micael.

54:5.8 (617.8) 7. È evidente che Emanuele consigliò a Micael di tenersi in disparte dai ribelli e di permettere alla ribellione di seguire il suo corso naturale di autodistruzione. E la saggezza dell’Unione dei Giorni è il riflesso nel tempo della saggezza unificata della Trinità del Paradiso.

54:5.9 (617.9) 8. Il Fedele dei Giorni su Edentia raccomandò ai Padri della Costellazione di lasciare mano libera ai ribelli affinché ogni simpatia per questi malfattori fosse estirpata più presto dal cuore di ogni cittadino presente e futuro di Norlatiadek — di ogni creatura mortale, morontiale o spirituale.

54:5.10 (617.10) 9. Su Jerusem il rappresentante personale dell’Esecutivo Supremo di Orvonton consigliò a Gabriele di offrire ad ogni creatura vivente la piena opportunità di maturare una scelta deliberata sugli argomenti contenuti nella Dichiarazione di Libertà di Lucifero. Dopo che furono sollevati i problemi della ribellione, il consigliere d’emergenza paradisiaco di Gabriele spiegò che, se questa piena e libera opportunità non fosse stata data a tutte le creature di Norlatiadek, allora la quarantena del Paradiso nei confronti di tali possibili creature esitanti o colpite dal dubbio sarebbe stata estesa per autoprotezione all’intera costellazione. Per lasciare aperte le porte dell’ascensione al Paradiso agli esseri di Norlatiadek, era necessario consentire il pieno sviluppo della ribellione ed assicurare la decisione completa dell’atteggiamento da parte di tutti gli esseri coinvolti in qualunque modo nella stessa.

54:5.11 (617.11) 10. La Divina Ministra di Salvington emise come terza proclamazione indipendente un mandato che ordinava che nulla fosse fatto per curare parzialmente, per sopprimere codardamente o nascondere in altro modo l’aspetto odioso dei ribelli e della ribellione. Le schiere angeliche ricevettero l’ordine di operare per la completa rivelazione e l’illimitata opportunità di manifestazione del peccato come tecnica più rapida per raggiungere la perfetta e definitiva guarigione della piaga del male e del peccato.

54:5.12 (618.1) 11. Fu organizzato su Jerusem un consiglio d’emergenza di ex mortali composto da Possenti Messaggeri, da mortali glorificati che avevano avuto esperienze personali di situazioni analoghe, e da loro colleghi. Essi avvisarono Gabriele che se si fosse ricorso a metodi di soppressione arbitrari o sommari, sarebbero stati portati fuori strada almeno il triplo di esseri. L’intero corpo dei consiglieri di Uversa fu d’accordo nel raccomandare a Gabriele di permettere alla ribellione di seguire il suo corso completo e naturale, anche se fosse stato necessario un milione di anni per eliminarne le conseguenze.

54:5.13 (618.2) 12. Il tempo, anche in un universo del tempo, è relativo. Se un mortale di Urantia con durata media di vita commettesse un crimine che precipitasse l’intero pianeta nel pandemonio, e fosse preso, giudicato e giustiziato entro due o tre giorni dal crimine, vi sembrerebbe questo un periodo lungo? Eppure, questa sarebbe la comparazione più affine in rapporto alla durata della vita di Lucifero, anche se il suo giudizio, cominciato adesso, non dovesse essere completato prima di centomila anni di Urantia. Il lasso di tempo relativo dal punto di vista di Uversa, dove la causa è pendente, può essere indicato dicendo che il crimine di Lucifero poteva essere portato in giudizio due secondi e mezzo dopo che era stato commesso. Dal punto di vista del Paradiso il giudizio è simultaneo all’avvenimento.

54:5.14 (618.3) C’è un numero uguale di ragioni per non fermare arbitrariamente la ribellione di Lucifero che vi sarebbero parzialmente comprensibili, ma che non mi è permesso di esporre. Io posso informarvi che su Uversa noi insegniamo quarantotto ragioni per permettere al male di seguire l’intero corso del proprio fallimento morale e del proprio annientamento spirituale. Io non dubito che vi siano ancora altrettante ragioni da me non conosciute.

6. Il trionfo dell’amore

54:6.1 (618.4) Quali che siano le difficoltà che i mortali evoluzionari possono incontrare nei loro sforzi per comprendere la ribellione di Lucifero, dovrebbe essere chiaro a tutti i pensatori riflessivi che la tecnica di comportamento con i ribelli è una convalida dell’amore divino. L’amorevole misericordia accordata ai ribelli sembra aver coinvolto molti esseri innocenti in prove e tribolazioni, ma tutte queste personalità turbate possono star certe che Giudici infinitamente saggi giudicheranno i loro destini con misericordia quanto con giustizia.

54:6.2 (618.5) In tutti i loro rapporti con gli esseri intelligenti, sia il Figlio Creatore che suo Padre del Paradiso sono dominati dall’amore. È impossibile comprendere molte fasi del comportamento dei governanti dell’universo nei confronti dei ribelli e di una ribellione — del peccato e dei peccatori — a meno di ricordarsi che Dio in quanto Padre ha la precedenza su ogni altra fase della manifestazione della Deità in tutti i rapporti tra la divinità e l’umanità. Ci si dovrebbe anche ricordare che i Figli Creatori del Paradiso sono tutti motivati dalla misericordia.

54:6.3 (618.6) Se il padre amorevole di una grande famiglia sceglie di mostrare misericordia ad uno dei suoi figli colpevole di un grave misfatto, può ben essere che la concessione della misericordia a questo figlio che si comporta male imponga una temporanea sofferenza a tutti gli altri figli che si comportano bene. Queste eventualità sono inevitabili; un tale rischio è inseparabile dalla situazione reale di avere un genitore affettuoso e di essere membro di un gruppo familiare. Ogni membro di una famiglia trae profitto dalla retta condotta di ogni altro membro. Similmente ogni membro deve subire le conseguenze temporali immediate della cattiva condotta di ciascun altro membro. Famiglie, gruppi, nazioni, razze, mondi, sistemi, costellazioni ed universi sono relazioni di associazione che posseggono un’individualità. Perciò ogni membro di un tale gruppo, grande o piccolo, raccoglie i benefici e subisce le conseguenze dell’operare buono o cattivo di tutti gli altri membri del gruppo interessato.

54:6.4 (619.1) Ma si deve chiarire una cosa: se siete costretti a subire le spiacevoli conseguenze del peccato di un membro della vostra famiglia, di un concittadino o di un compagno mortale, oppure di una ribellione nel sistema o altrove — quali che siano le sofferenze dovute alla cattiva condotta dei vostri associati, compagni, o superiori — potete contare sulla certezza eterna che queste tribolazioni sono delle afflizioni temporanee. Nessuna di queste fraterne conseguenze di una cattiva condotta nel gruppo potrà mai compromettere le vostre prospettive eterne o privarvi minimamente del vostro divino diritto di ascendere al Paradiso e di raggiungere Dio.

54:6.5 (619.2) E c’è una compensazione a queste prove, dilazioni e delusioni che accompagnano invariabilmente il peccato di ribellione. Tra le molte ripercussioni valide della ribellione di Lucifero che possono essere citate, richiamerò soltanto l’attenzione sulle carriere eccelse di quei mortali ascendenti, cittadini di Jerusem, i quali, con la loro resistenza alle sofisticherie del peccato, si sono messi nella condizione di diventare dei futuri Possenti Messaggeri, dei compagni del mio stesso ordine. Ogni essere che ha sopportato la prova di quell’increscioso episodio ha perciò egli stesso immediatamente avanzato il suo status amministrativo ed accresciuto il suo valore spirituale.

54:6.6 (619.3) All’inizio la sollevazione di Lucifero sembrò essere una grave calamità per il sistema e per l’universo. Gradualmente i benefici cominciarono ad accrescersi. Dopo venticinquemila anni del tempo sistemico (ventimila anni del tempo di Urantia), i Melchizedek cominciarono ad insegnare che il bene risultante dalla follia di Lucifero era giunto ad eguagliare il male compiuto. La somma del male era in quel tempo divenuta quasi stazionaria, continuando a crescere solo su certi mondi isolati, mentre le ripercussioni benefiche continuavano a moltiplicarsi e ad estendersi nell’universo e nel superuniverso, fino ad Havona. I Melchizedek insegnano attualmente che il bene risultante dalla ribellione di Satania è più di mille volte la somma di tutto il male.

54:6.7 (619.4) Ma un tale straordinario e benefico raccolto tratto dalla malvagità poteva essere determinato solo dal comportamento saggio, divino e misericordioso di tutti i superiori di Lucifero, dai Padri della Costellazione su Edentia fino al Padre Universale in Paradiso. Il trascorrere del tempo ha incrementato il bene consequenziale che poteva derivare dalla follia di Lucifero. E poiché il male da perseguire si era quasi totalmente sviluppato in un tempo relativamente breve, è evidente che i governanti infinitamente saggi e lungimiranti dell’universo avrebbero certamente esteso il tempo in cui raccogliere sempre maggiori risultati benefici. Indipendentemente dalle molte altre ragioni per ritardare l’arresto ed il giudizio dei ribelli di Satania, questo solo guadagno sarebbe stato sufficiente a spiegare perché questi peccatori non furono internati prima e perché non sono stati ancora giudicati ed annientati.

54:6.8 (619.5) Le menti mortali dalla visione ristretta e vincolate dal tempo dovrebbero essere caute nel criticare le dilazioni accordate dagli amministratori degli affari universali, previdenti ed infinitamente saggi.

54:6.9 (620.1) Uno degli errori del modo di pensare umano circa questi problemi è di ritenere che tutti i mortali evoluzionari di un pianeta in evoluzione avrebbero scelto di entrare nella carriera del Paradiso se il peccato non avesse maledetto il loro mondo. La facoltà di rifiutare la sopravvivenza non decorre dai tempi della ribellione di Lucifero. L’uomo mortale ha sempre posseduto il dono del libero arbitrio riguardo alla carriera del Paradiso.

54:6.10 (620.2) Via via che vi eleverete nell’esperienza della sopravvivenza, voi amplierete i vostri concetti universali ed estenderete il vostro orizzonte di significati e di valori; e sarete così in grado di comprendere meglio perché si permetta ad esseri come Lucifero e Satana di proseguire nella ribellione. Comprenderete anche meglio come si possa derivare un bene ultimo (se non immediato) da un male limitato nel tempo. Dopo che avrete raggiunto il Paradiso, voi sarete realmente illuminati e confortati quando ascolterete i filosofi superafici discutere e spiegare questi profondi problemi di aggiustamento universale. Ma anche allora io dubito che sarete pienamente soddisfatti nella vostra mente. Almeno io non lo fui anche quando ebbi raggiunto l’apice della filosofia universale. Io non sono giunto alla piena comprensione di queste complessità prima di essere stato assegnato ai servizi amministrativi nel superuniverso, dove per esperienza effettiva ho acquisito una capacità concettuale adeguata alla comprensione di tali problemi complessi in equità cosmica ed in filosofia spirituale. Via via che ascenderete verso il Paradiso imparerete sempre di più che molti aspetti problematici dell’amministrazione universale possono essere compresi solo dopo aver acquisito una capacità esperienziale accresciuta e un’intuizione spirituale superiore. La saggezza cosmica è essenziale per la comprensione di situazioni cosmiche.

54:6.11 (620.3) [Presentato da un Possente Messaggero con esperienza di sopravvivenza nella prima ribellione sistemica negli universi del tempo, attualmente assegnato al governo del superuniverso di Orvonton ed operante in questa materia su richiesta di Gabriele di Salvington.]

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